La gastronomia tipica militellese è sostanzialmente quella dolciaria. In tutti i dolci le mandorle ed il vino cotto rappresentano gli ingredienti fondamentali, caratterizzando un sapore squisitamente mediterraneo.
Tipiche della zona le cassatiddine composte da un elaborato impasto, "custodito" in un "involucro" di pasta frolla ricoperto di glasse che si lascia frantumare già al primo morso. Sembra che le origini della ricetta debbano essere ricercate entro le mura del locale convento di Sant'Agata, dove le cassatiddine venivano prodotte per poi essere "vendute" su richiesta ed in cambio di libere offerte. Dopo la chiusura del convento, la novizia Salvatrice Carrera continuò privatamente la produzione del dolce, per poi tramandarne tutti i segreti ai suoi familiari. Per questa ragione esse sono anche chiamate i dolci della zia monaca.
Ci sono poi i dolci che si legano a particolari periodi dell'anno: nel periodo natalizio molte famiglie sono impegnate nella preparazione dei 'nfasciateddi, così chiamati perché durante la lavorazione l'impasto viene arrotolato su se stesso, ed i mastrazzola, costituiti da un impasto duro da tagliare a pezzi.
Alle festività di Santa Lucia e di San Giuseppe si legano altri due dolci tipici militellesi: la cuccìa (piatto comunque rintracciabile con qualche variazione in altre parti della Sicilia), composta da frumento cotto, e la pipirata , che si può gustare anche durante la Sagra della Mostarda. Proprio in occasione della Sagra della Mostarda è ovvio che non si può rinunciare ad un buon piatto fumante di mostarda di fico d'India che costituisce, insieme alle cassatiddine, il prodotto più rappresentativo della produzione locale. Altri prodotti sono: le tradizionali scacciate, le crispelle, i muscardini, i giammelli, il panettone, il pandoro, i torroncini e le paste di mandorla che, insieme alla pasta reale, completano il panorama delle leccornie militellesi e tengono alto l'onore dei bravi pasticcieri.
